Noi siamo arte, arte di fare il vino, arte di indossare i panni della terra

La prima sensazione che affiora pensando al paesaggio friulano è il movimento, con le sue terre caratterizzate da incontri di popoli e culture. Da sempre snodo di comunicazione e di trasmissione di valori e intese, di collegamenti e collaborazioni. Il vino friulano deve quindi molto al movimento, con cui ha in comune anche un altro aspetto affascinante: la sinestesia. Il suo essere rotondo, etereo, ampio o armonico, morbido o vellutato.Nel 2023 abbiamo voluto creare un racconto di poesia, femminilità e vino che, attraverso illustrazioni variopinte, declina la ricchezza del nostro universo vitivinicolo, unendo l'arte dell’illustrazione a quella del vino, celebrando la ricchezza storico-culturale del nostro territorio. Un ritratto ed una narrazione tra il significato di sinestesia e le principali caratteristiche dei nostri vitigni.

Dall’insieme di queste suggestioni nasce WEART, a cura di Le Vigne di Zamò ed Elisa Talentino.

Vino in movimento: il nostro territorio incontra l'arte

Chardonnay

Lo Chardonnay, uno dei vitigni più diffusi al mondo, vivace e frizzante, fresco, ricco e burroso. Una tradizione lo vuole come vitigno di origine mediorientale, un'altra lo vede invece originario della regione balcanica, ma affonda le sue radici in Friuli già da molti decenni. L’etichetta vuole richiamare la Ponca, un terreno peculiare sul confine fra Friuli e Slovenia, che ha la caratteristica di alternare strati di arenaria e marna creando un ambiente perfetto per la crescita dei maggiori vigneti della zona.
L’abito della donna richiama appunto la schematizzazione a livelli degli strati che lo compongono.

Ribolla Gialla

Giunta in Friuli a grazie ai mercanti veneziani che la portarono dalla Dalmazia. Il nome e rimanda ad un fenomeno che, un tempo, si verificava nel corso del suo processo di vinificazione. La notevole presenza di acido malico, tipica delle sue uve, unita al mancato controllo della temperatura di fermentazione faceva “ribollire” il mosto. Da qui, Ribolla. Oggi, tale fenomeno non si verifica più, visto che la produzione e la conservazione del vino avviene a temperature controllate, curando ogni minimo dettaglio. “Gialla” fa riferimento, invece, al tipico colore della bacca. L’abito della donna vuole rappresentare il mosto che ribolle: un abito etereo di bollicine, e con alcune bolle sospese sulla mano.

Traminer aromatico

Le sue caratteristiche di spiccata ed intensa aromaticità rendono il Traminer aromatico uno dei vini più caratteristici ed immediatamente riconoscibili, anche per gli olfatti meno allenati.
La donna in etichetta rappresenta la bora: sta volando via ma rimane appesa ad una fune.

Sauvignon

Il Sauvignon, intensamente aromatico e rinfrescante, il cui nome deriva dalla parola sauvage, che significa selvaggio. L’aggettivo è a dir poco didascalico, ad indicare l’origine autoctona di questa pianta.
L’abito della donna raffigura i gerani selvatici. Vuole ricordare una sorta di Artemide, la dea protettrice dei boschi e della caccia raffigurata con arco e frecce.

Pinot grigio ramato

La forma del grappolo del Pinot Grigio ricorda una pigna, perché gli acini sono piccoli e molto ravvicinati e infatti il nome “Pinot” significa pino. Vino ramato, profumato, di grande complessità.
L’abito della donna rappresenta la forma di una pigna, raffigurata come una antica divinità dei boschi, che tiene stretto in mano un ramo di pino un po’ come il vischio sotto cui gli innamorati si baciano.

Merlot

Il Merlot, che deriva dal nome di un uccello, il merlo, che risulta essere particolarmente ghiotto delle bacche di uva di questo vitigno. Morbido, succoso e avvolgente, ha una buona struttura, un’acidità equilibrata e un tannino definito ma allo stesso tempo spesso vellutato e rotondo, reso ancora più morbido con l’affinamento.
Qui i confini fra l’animale, il merlo, e la donna si fondono insieme in un unico movimento flessuoso delle piume che si perdono nell’abito della ballerina.

Refosco

Troviamo anche altre grandi varietà, come il Refosco, che prende il nome dall’espressione locale “ràp fosc”, che significa grappolo scuro; in particolare, Il Refosco dal peduncolo rosso è un vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia, che deve il suo nome particolare alla colorazione rossa del peduncolo, cioè della base del rachide (raspo). Dotato di una struttura apprezzabile e un grado alcolico importante, mai eccessivo.
La donna del Refosco rappresenta una collina verdeggiante: la gonna morbida e sinuosa che si apre con lo slancio della gamba ricorda le ondulazioni delle colline e la sua superficie ospita un terrazzamento di vite e di vegetazione.

Schioppettino

La versione nera della Ribolla gialla si chiama Schioppettino. Quest’ultima varietà di uva prende il nome dalla croccantezza dei suoi acini, riprendendo in maniera onomatopeica lo schioppettio che ne deriva facendone pressione. Un vino schietto, piacevole perché sa donarsi con grazia.
La donna in etichetta rappresenta il croccare degli acini quando vengono schiacciati, L’abito è una vera e propria esplosione, la posa è energica ed elettrizzante e in mano tiene una piccola esplosione di luce.

L'artista di WEART

Elisa Talentino

Elisa Talentino è un’artista che lavora con illustrazione, grafica d’arte, pittura e animazione. Le sue illustrazioni sono apparse sulle pagine del New Yorker, del New York Times e del Washington Post, ha realizzato immagini per teatro e cinema, ha curato l'immagine di brand internazionali nel settore moda, beauty ed enogastronomia. Il suo lavoro è stato selezionato in vari concorsi, tra cui la newyorkese Society of Illustrators e ha vinto per due anni consecutivi la Gold Medal nel concorso di illustrazione 3×3 Mag Professional Show di New York. È specializzata in stampa d’arte: attraverso la tecnica della serigrafia realizza personalmente stampe con tecniche pittoriche e incisorie sperimentali. Una selezione di sue opere fanno parte della Collezione Permanente della Farnesina del Ministero degli Esteri.